100 anni fa nasceva padre del Nuevo Tango.
- Alessio Galati
- Mar 10, 2021
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Come è accaduto a molti dei grandi innovatori, anche Astor Piazzola ha pagato un caro prezzo al suo desiderio di cambiare la tradizione fino a essere definito "l'assassino del Tango" da chi non riusciva ad accettare un modo di intendere questo straordinario universo musicale che non fosse quello di Gardel. Oggi si celebra il centinaio della sua nascita (11 Marzo 1921, Mar del Plata, Argentina), il genio musicista di origine Italiane, come Italiane sono le radici del Tango, è universalmente celebrato, ma il suo percorso non tanto verso la gloria, perchè l'apprezzamento sul piano internazionale non è mai mancato. ma verso quel riconoscimento in Patria del suo valore come compositore tout court e di genio innovatore è stato lungo e accidentato.
Chissà se alla base di questa situazione ci siano le sue radici, ma è certo che l'Italia è stata per Piazzolla una seconda Patria anche sul piano musicale, il luogo ideale per mettere la fondamenta del Nuevo Tango, utilizzando strumenti elettrici, la batteria, cantanti come Mina, Milva e Iva Zanicchi.
In Italia con i musicisti Italiani, ha inciso uno dei titoli più famosi di una discografia sterminata quel "Libertango" che non manca mai negli omaggi al maestro.
Ma la dimostrazione più potente del suo genio viene dal ricchissimo catalogo di omaggi resi da musicisti di ogni estrazione, come il grande virtuoso di violino Gidon Kremer che nel suo "Hommage a Piazzolla" esegue una delle più belle versioni di "Oblivion", uno dei capolavori di Astor Piazzolla, una sorta di saggio in musica sulla malinconia che racchiude lo spirito più autentico del Tango.
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