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La Roma rinuncia Tor di Valle.


Il Presidente della Roma Dan Friedkin rinuncia il progetto di Tor di Valle voluto allora dall'ex presidente James Pallotta. Si alterna Tor Vergata, Flaminio e Ostiense per far sorgere il nuovo stadio della Roma copiando il modello Inglese, la società punta a inauguro l'impianto green entro nel 2026.

All'interno del Campidoglio le opposizione accusano la Raggi <<ennesimo fallimento>>, dice il Pd, <<sindaca peggio di Nerone>> aggiunge FI,<<figuraccia planetaria>>, secondo la Lega.

La Roma ha chiesto e ottenuto al Campidoglio in un incontro la prossima settimana per cominciare a gettare le basi del nuovo progetto. Su Tor Vergata riaffiora l'ipotesi, zona che entro qualche anno potrebbe essere collegata anche dalla metro A se il governo dirà si al progetto della Regione relativo ai fondi del Recovery Plan.

Un'area in zona Ostiense collegamenti assicurati e già rodati, riguarda il Flaminio per una questione di vincoli insuperabili. L'ex presidente della Roma James Pallotta non ha digerito il cambio di luogo del progetto abbandonando il terreno di Tor di Valle che non ci sono più i presupposti per la decisione del cda. Twittando sui social l'ex Pallotta <<grande piano rovinato da pochi stupidi>>, notando che molti tifosi giallorossi non hanno digerito la delusione dell'ex presidente nonostante le grandi contestazioni che fecero i tifosi.

La proprietà dell'AS Roma intende investire, per essere competitiva in una squadra vincente che possa giocare in un nuovo stadio moderno ed efficiente.

I Friedkin vorrebbero investire 400 milioni per un'impianto senza "business park", contando i permessi in due anni circa e pensando a una realizzazione in altrettanto tempo. Lo stadio del futuro sarà di proprietà della Roma.


 
 
 

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